L'associazione di tutela dei consumatori Robin sostiene Salto.bz e Christoph Franceschini
I giornalisti sono sotto attacco in tutto il mondo. Qualche anno fa, un nuovo fenomeno è nato negli Stati Uniti e si è poi riversato in Europa; si tratta di azioni legali intimidatorie contro i giornalisti e i loro editori, SLAPP che sta per "Strategic Lawsuits against Public Participation". L'obiettivo è quello di mettere a tacere le voci critiche e sprecare quelle risorse giornalistiche che sono necessarie per difendere la causa. Non sono solo i media a essere colpiti, ma anche l'impegno sociale per la democrazia, i diritti sociali e l'ambiente o il whistleblowing. E chi crede che tutto questo avvenga solo nel grande mondo viene ora smentito. Nel febbraio di quest'anno, Athesia AG, Athesia Druck GmbH e Michl Ebner hanno intentato una causa alla cooperativa Demos, editrice di salto.bz, e al giornalista Christoph Franceschini, accusandoli di una "persistente e vigorosa campagna di diffamazione contro il gruppo Athesia e la famiglia Ebner". I querelanti chiedono 150.000 euro di danni.
Robin si è già attivata
Già un anno fa, l'associazione per la tutela dei consumatori Robin e il Centro Consumatori Italia, organizzazione nazionale per la tutela dei consumatori, avevano ribadito in una lettera aperta ai responsabili che il pluralismo dei media è un valore sancito anche dalla Costituzione italiana e dall'Unione Europea. Questo diritto si realizza non solo grazie a un'informazione, ma anche con un'informazione obiettiva, democratica e libera da condizionamenti economici o politici.
La lettera denuncia, in modo chiaro e documentato, la situazione critica del pluralismo mediatico nella regione Trentino-Alto Adige, dal momento che un unico gruppo di società, la
Athesia AG, accentra quasi l'80% delle risorse editoriali e informative.
Robin è a favore di un panorama mediatico pluralistico
La causa intentata da Athesia contro Salto.bz ci fornisce un'idea ben precisa sull'immagine che Athesia ha a riguardo della libertà di stampa. Invece di affrontare le questioni e gli argomenti sollevati negli oltre 50 articoli denunciati, il motto è: "Se non puoi controbattere con argomenti, devi combattere la persona....".
Per l'associazione di tutela dei consumatori Robin, i mass media sono „cinghie di trasmissione“ senza le quali un Paese democratico non potrebbe essere organizzato, ma non solo: il dibattito pubblico è importante per riconoscere e bilanciare gli interessi in conflitto in una società. E più grande è il potere, più importante è la funzione di controllo svolta dai giornalisti. Il lavoro dei giornalisti ha, dunque, una funzione centrale in una società democratica. Se i parlamenti e i tribunali (cioè il secondo e il terzo potere) non riescono a „scoprire“ certi fatti, allora dovrebbe subentrare il quarto potere, cioè i mass media. Purtroppo, però, ci sono molti ambiti che non vengono trattati dai media tradizionali, il che rende pubblicazioni come salto.bz ancora più necessarie.
Per questo motivo l'associazione per la tutela dei consumatori Robin è convinta che un panorama mediatico pluralistico sia più che mai necessario e vuole difenderlo. Se il gruppo Athesia non recede dal suo piano, insieme ad altre organizzazioni di tutela dei consumatori a livello nazionale, ci uniremo a Salto.bz e al giornalista Christoph Franceschini "ad adjuvandum" in questo procedimento. Saremo affiancati dal Prof. Avv. Massimo Cerniglia, avvocato di Roma ed esperto in questioni di diritto della stampa e possiamo immaginarci di chiedere un risarcimento danni per conto del pubblico danneggiato.
L'invito ai consumatori
Il direttore di Robin, Walther Andreaus, invita "i consumatori a utilizzare nel loro consumo mediatico prodotti che non siano eticamente discutibili e che rispettino la libertà di stampa e il pluralismo dei media. Attraverso un uso consapevole dei media, i consumatori hanno anche la possibilità di sostenere il dibattito pubblico e la funzione di controllo della stampa".