Accesso libero al lago di Caldaro - fatti e richiesta
Il Lago di Caldaro è un bene pubblico e appartiene a tutti, ma l’accesso libero continua ad essere negato alla popolazione: le persone devono scegliere tra un minuscolo e indegno accesso oppure pagare l’ingresso a gestori orientati al profitto.
Chiediamo un accesso gratuito, dignitoso e sostenibile al Lago di Caldaro, affinché questo bene pubblico possa realmente essere usufruito da tutti.
Con la nostra petizione, la popolazione ha mandato un chiaro segnale alla politica raccogliendo oltre 7.200 firme. Tuttavia, i politici competenti restano impassibili: i responsabili della Provincia e del Comune si rimpallano le responsabilità.
Il nostro prossimo passo è un’azione legale. A tal fine abbiamo avviato una raccolta fondi e chiediamo il sostegno della popolazione.
Di cosa si tratta? Perché lottiamo per un accesso libero al Lago di Caldaro
È un fatto: il Lago di Caldaro è un bene pubblico e DEVE essere accessibile gratuitamente a tutta la popolazione.
La realtà, però, è ben diversa: l’accesso al lago per la popolazione è fortemente limitato. Non esiste un modo dignitoso per accedervi gratuitamente. L’unico accesso pubblico, tramite una piccola passerella, è poco invitante e non offre reali possibilità di sosta.
Altri laghi della regione – come Monticolo, il Laghetto di Fiè o il Lago di Caldonazzo in Trentino – offrono invece ampie possibilità di soggiorno senza costi d’ingresso.
Nel frattempo, gli operatori a scopo di lucro incassano profitti consistenti a spese della popolazione.
Il nostro obiettivo
Vogliamo garantire un accesso libero e dolce al Lago di Caldaro – un accesso che rispetta il diritto della popolazione all’uso di un bene pubblico e allo stesso tempo tutela la natura.
Un prato per sdraiarsi. Un bagno. Alcuni cestini per i rifiuti. Basta così.
Un collegamento con il City-Bus dovrebbe essere la norma.
Il problema: nessuna gara pubblica per le concessioni → creazione di un monopolio
Le concessioni per i pontili sul Lago di Caldaro non sono mai state assegnate tramite gare pubbliche. Questo ha portato a posizioni di monopolio da parte degli attuali gestori, impedendo una concorrenza leale.
Cos’è una concessione? È un’autorizzazione a utilizzare un bene pubblico (come acqua, sponde lacustri, strade) a fini privati o commerciali.
Di norma vale:
✅ Gara pubblica: la concessione deve essere messa a bando, in modo che tutti gli interessati possano candidarsi.
✅ Procedura trasparente: l’assegnazione deve avvenire secondo criteri chiari e trasparenti (es. prezzo, sostenibilità, utilità pubblica).
✅ Durata limitata: le concessioni sono generalmente a tempo determinato e devono poi essere rinnovate.
Questo protegge dal monopolio e garantisce che i beni pubblici restino tali.
Cosa è andato storto al Lago di Caldaro?
❌ Nessuna gara pubblica: Le concessioni per i pontili, accessi e altri utilizzi del Lago di Caldaro sono state assegnate direttamente, senza bando pubblico – spesso decenni fa.
❌ Monopolio & blocco dell’accesso: Pochi gestori privati controllano ampie aree di accesso al lago – la collettività può accedere all’acqua solo a pagamento o quasi per nulla.
❌ Mancanza di trasparenza: Spesso non è chiaro chi detiene le concessioni, per quanto tempo e a quali condizioni – in contrasto con la normativa UE, che richiede procedure di assegnazione trasparenti eque.
Questo sistema crea monopoli – a discapito della popolazione.
La politica non risponde
Con una petizione di oltre 7.200 firme la popolazione ha espresso chiaramente la richiesta di un accesso libero. Ma la politica continua a non agire.
Il presidente Kompatscher ha definito la petizione “inutile” e ha dichiarato che “l’accesso è già stato deciso”.
Ma la realtà è un’altra: manca un accesso gratuito effettivo, e la responsabilità viene rimpallata tra Provincia e Comune.
Critichiamo la politica che, con la sua inazione, permette la privatizzazione progressiva dei beni pubblici, ostacolando l’accesso da parte della collettività.
Risposte alle obiezioni
Gli oppositori dell'accesso libero sostengono che esso porti a un uso eccessivo, rifiuti e carenze infrastrutturali, ma dietro questi pretesti si celano principalmente interessi economici.
Facciamo chiarezza:
“Non è chiaro chi debba finanziare l’accesso”
È chiaro per legge: la responsabilità è della Provincia Autonoma di Bolzano.
“Non c’è spazio adatto”
Sì che c’è! Con il passaggio dell’ex spiaggia militare alla Provincia nel settembre 2023, esiste per la prima volta la possibilità concreta di creare un accesso pubblico con prato.
La Provincia è ora proprietaria del lago e di un terreno direttamente sul lago.
„Tutti i terreni attorno al Lago di Caldaro sono privati, un accesso pubblico è impossibile“
Falso. Nel settembre 2023, l’ex spiaggia militare sul Lago di Caldaro è passata in proprietà alla Provincia Autonoma di Bolzano – Alto Adige. Questo luogo offre la possibilità concreta di realizzare un punto di accesso pubblico al lago con prato e zona balneabile. La Provincia è quindi proprietaria del lago e di un terreno direttamente affacciato sulle sue sponde.
“Non abbiamo l’infrastruttura necessaria”
Serve il minimo: un prato, un bagno, dei cestini.
In futuro si può prevedere una fermata del Citybus, per promuovere il trasporto pubblico.
Cosa NON vogliamo e NON serve:
❌ Parcheggi
❌ Ampliamenti della strada di accesso
❌ Attività economiche come ristoranti o negozi
“C'è già un accesso pubblico!”
C'è un piccolo molo accanto al Lido che è ufficialmente designato come “accesso pubblico”. Ma cosa significa in pratica?
- Questo pontile è largo solo 3 metri circa - senza prato per prendere il sole, posti a sedere o aree per sedersi
- L'unico posto dove stare è il parcheggio asfaltato adiacente - nessun prato, nessun posto a sedere
- Nessuna ombra
- Il pontile è piccolo e già sovraffollato da poche persone.
Il pontile è adatto solo per entrare in acqua, non per un'intera giornata di nuoto.
Questo accesso non è dignitoso.
“Danneggia il biotopo!”
No. Un accesso pubblico e sostenibile non danneggia il biotopo, bensì protegge pienamente la flora e la fauna.
L’accesso pubblico non è previsto nell’area del biotopo, ma presso l’ex spiaggia militare.
Abbiamo inoltre ottimi esempi proprio nei dintorni: Esempi come il Laghetto di Fiè o il Lago di Favogna dimostrano che una convivenza tra natura e uomo è possibile – la convivenza tra natura e presenza umana è stata risolta in modo esemplare.
“Pagare qualche euro non è un problema”
Anche pochi euro violano il principio dell’uso gratuito di un bene pubblico e non risolvono il problema della privatizzazione a fini di lucro.
"Docce, parco giochi, vasca per bambini, piscina, bagnino, area bar… è ovvio che questi servizi abbiano un costo!"
Chi desidera tutto questo può e deve pagare.
Per molte persone però non si tratta di tutto questo: si tratta del diritto di poter semplicemente avvicinarsi all’acqua – per esempio per un tuffo dopo il lavoro o semplicemente per godersi la natura.
Ci impegniamo per un accesso semplice: un prato, un cestino per i rifiuti, una toilette. Basta così.
Il Lago di Caldaro è un bene pubblico. L’accesso all’acqua deve essere garantito senza dover pagare un biglietto o acquistare un servizio commerciale.
"Il Lago di Caldaro è già abbastanza inquinato"
La tutela dell'ambiente è importante, ma la tutela dell'ambiente e il libero accesso devono comunque essere discussi separatamente. Vediamola così: non dovrebbe significare che chi paga il biglietto d'ingresso possa inquinare e contaminare il lago a suo piacimento. Se il lago è troppo inquinato, allora dobbiamo discutere su come proteggerlo, con misure chiare che si applichino a tutti, indipendentemente dal prezzo del biglietto.
Un accesso libero e rispettoso è perfettamente compatibile con la tutela dell'ambiente e con le misure necessarie.
"L’accesso libero favorisce solo il turismo di massa!"
È vero il contrario. Attualmente l’accesso al lago è riservato quasi esclusivamente agli interessi commerciali – cioè agli ospiti degli alberghi e ai visitatori paganti. Chi non ha soldi, o chi vuole solo fare una passeggiata o un tuffo nell’acqua, resta escluso.
Noi ci battiamo per un accesso al lago:
- per famiglie, scolari, anziani, passeggiatori – anche senza obbligo di consumo
- per il relax locale invece del divertimento balneare riservato agli ospiti degli hotel
- per la giustizia sociale nello spazio pubblico
Un accesso libero non significa automaticamente “più turismo”. Significa più partecipazione per tutti – con linee guida ecologiche chiare.
Quanto turismo può sostenere Caldaro è una domanda importante – ma deve essere discussa in un contesto a parte. Questa questione non può essere usata come scusa per mettere in discussione il diritto inalienabile all’accesso libero a un bene pubblico come il Lago di Caldaro.
Perché: Il lago appartiene a tutti – e questo diritto fondamentale non è negoziabile.
Altre domande frequenti
A chi appartiene il Lago di Caldaro?
Il Lago di Caldaro è un bene pubblico e appartiene alla Provincia Autonoma di Bolzano – Alto Adige, quindi alla collettività.
Chi svuota i cestini, chi taglia l’erba?
La proprietà obbliga: è il proprietario del terreno, ovvero la Provincia Autonoma di Bolzano, che deve occuparsene. Il proprietario può collaborare, ad esempio, con il Comune di Caldaro oppure incaricare servizi propri.
La raccolta fondi: difendiamo il diritto all’accesso libero al Lago di Caldaro
Abbiamo avviato una raccolta fondi volontaria per finanziare un’azione legale volta a proteggere e far valere l’accesso pubblico al Lago di Caldaro.
Qual è l’obiettivo?
Il processo comporta costi sia per chi ricorre che per l’amministrazione.
Come associazione, investiamo tempo e impegno, ma per le spese vive abbiamo bisogno di aiuto.
Con il vostro sostegno vogliamo:
-
Finanziare un’azione legale per far valere il diritto di accesso libero al lago
-
Coprire spese legali, processuali, di comunicazione e altre misure per ottenere un accesso pubblico
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Accompagnare eventualmente ulteriori azioni di sensibilizzazione (eventi informativi, comunicazione, ecc.)
Obiettivo economico della campagna
L’obiettivo è 30.000 euro, somma necessaria per realizzare efficacemente tutte le fasi.
A cosa serviranno concretamente i fondi?
Fasi previste:
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Ricorso al Tribunale Amministrativo
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Eventuale nomina di un commissario
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In caso di ricorso ulteriore, appello al Consiglio di Stato e nuova eventuale nomina
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Verifica del rispetto delle disposizioni giudiziarie
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In caso di sconfitta, valuteremo ulteriori azioni
E se non raggiungiamo l’obiettivo?
Se non si raggiunge l’obiettivo economico:
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I fondi raccolti saranno comunque utilizzati esclusivamente per gli scopi dichiarati (es. parte della causa, consulenze legali, comunicazione)
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Non è previsto alcun rimborso delle donazioni
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Se la somma raccolta supera l’obiettivo, l’eccedenza sarà destinata a progetti simili nell’ambito della tutela dei consumatori e dell’accesso ai beni pubblici
Trasparenza e responsabilità
Alla fine della campagna pubblicheremo un bilancio trasparente sul nostro sito, con indicazione della destinazione delle donazioni.
Come donare
Le donazioni possono essere effettuate tramite bonifico o sulla piattaforma di donazione:
1) Tramite bonifico bancario
Intestatario: Associazione per la tutela dei consumatori Robin vfg
IBAN: IT80G0501811700000017198417
Causale: donazione volontaria accesso lago + il vostro indirizzo e-mail (opzionale, se desiderate ricevuta per importi da 30 € in su)
2) Tramite carta di credito, PayPal o Google Pay sulla piattaforma di donazione
La preghiamo di visitare il progetto su GoFundMe
Le donazioni possono essere detratte dalle tasse. Scopri di più →
Grazie per il vostro sostegno! Insieme per il bene comune!