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Accesso libero al lago di Caldaro - fatti e richiesta

Il lago di Caldaro è un bene pubblico e quindi appartiene effettivamente a tutta la popolazione, ma l'accesso libero è negato alle persone: devono usare un ingresso minuscolo e indegno oppure pagare un biglietto presso gestori a scopo di lucro.

Chiediamo un accesso gratuito, dignitoso e sostenibile al lago di Caldaro, affinché il lago possa realmente beneficiare come bene pubblico tutta la popolazione.

Nella nostra petizione la popolazione ha mandato un segnale chiaro alla politica con oltre 7.200 firme, tuttavia i politici competenti rimangono impassibili: i responsabili della provincia e del comune si rimpallano la competenza, manca la volontà politica e la questione viene continuamente e volontariamente ritardata.

Il nostro prossimo passo sarà un’azione legale e giudiziaria. Per questo abbiamo avviato una raccolta fondi e chiediamo il supporto della popolazione.

 

Indice

1. Di cosa si tratta? 
2. Il nostro obiettivo
3. Lo sfondo
4. Risposte alle obiezioni
5. Altre domande frequenti
6. L'argomento nei media
7. La raccolta fondi
8. Come donare

 

1. Di cosa si tratta? Perché lottiamo per un accesso libero al Lago di Caldaro

È un fatto: il Lago di Caldaro è un bene pubblico e DEVE essere accessibile gratuitamente a tutta la popolazione.

La realtà, però, è ben diversa: l’accesso al lago per la popolazione è fortemente limitato. Non esiste un modo dignitoso per accedervi gratuitamente. L’unico accesso pubblico, tramite una piccola passerella di 2x2 metri, è poco invitante e non offre possibilità di sosta.

Altri laghi nella regione – come ad esempio il lago di Monticolo o il lago di Fiè – offrono invece ampi spazi per sostare senza costi d’ingresso. In Trentino l'accesso pubblico ai laghi è in molte zone una cosa scontata. Il lago di Caldonazzo, il lago di Levico e il lago di Molveno, persino il lago di Garda – conosciamo tutti laghi con accessi liberi – bellissimi, puliti e dai quali tutti traggono beneficio.

Nel frattempo, a Caldaro gestori orientati al profitto realizzano ricchi guadagni a spese della popolazione.

 

2. Il nostro obiettivo

Vogliamo garantire un accesso libero e dolce al Lago di Caldaro – un accesso che rispetta il diritto della popolazione all’uso di un bene pubblico e allo stesso tempo tutela la natura.

Un prato per sdraiarsi. Un bagno. Alcuni cestini per i rifiuti. Basta così.

Un collegamento con il City-Bus dovrebbe essere la norma.

 

3. Lo sfondo: nessuna gara pubblica per le concessioni → creazione di un monopolio

Le concessioni per i pontili sul Lago di Caldaro non sono mai state assegnate tramite gare pubbliche. Questo ha portato a posizioni di monopolio da parte degli attuali gestori, impedendo una concorrenza leale.

Cos’è una concessione? È un’autorizzazione a utilizzare un bene pubblico (come acqua, sponde lacustri, strade) a fini privati o commerciali.

 

Di norma vale:

Gara pubblica: la concessione deve essere messa a bando, in modo che tutti gli interessati possano candidarsi.

Procedura trasparente: l’assegnazione deve avvenire secondo criteri chiari e trasparenti (es. prezzo, sostenibilità, utilità pubblica).

Durata limitata: le concessioni sono generalmente a tempo determinato e devono poi essere rinnovate.

 

Questo protegge dal monopolio e garantisce che i beni pubblici restino tali.

 

Cosa è andato storto al Lago di Caldaro?

Nessuna gara pubblica: Le concessioni per i pontili, accessi e altri utilizzi del Lago di Caldaro sono state assegnate direttamente, senza bando pubblico – spesso decenni fa.

Monopolio & blocco dell’accesso: Pochi gestori privati controllano ampie aree di accesso al lago – la collettività può accedere all’acqua solo a pagamento o quasi per nulla.

Mancanza di trasparenza: Spesso non è chiaro chi detiene le concessioni, per quanto tempo e a quali condizioni – in contrasto con la normativa UE, che richiede procedure di assegnazione trasparenti eque.

 

Questo sistema crea monopoli – a discapito della popolazione.

 

La politica non risponde

Con una petizione di oltre 7.200 firme la popolazione ha espresso chiaramente la richiesta di un accesso libero. Ma la politica continua a non agire.
Il presidente Kompatscher ha definito la petizione “inutile” e ha dichiarato che “l’accesso è già stato deciso”.

Ma la realtà è un’altra: manca un accesso gratuito effettivo, e la responsabilità viene rimpallata tra Provincia e Comune.

A luglio 2025 il comune di Caldaro comunica pubblicamente che la questione non ha priorità.

Critichiamo la politica che, con la sua inazione, permette la privatizzazione progressiva dei beni pubblici, ostacolando l’accesso da parte della collettività.

 

4. Risposte alle obiezioni

Gli oppositori dell'accesso libero sostengono che esso porti a un uso eccessivo, rifiuti e carenze infrastrutturali, ma dietro questi pretesti si celano principalmente interessi economici.

Facciamo chiarezza:

 

“Non è chiaro chi debba finanziare l’accesso”

È chiaro per legge: la responsabilità è della Provincia Autonoma di Bolzano.

 

“Non c’è spazio adatto”

Sì che c’è! Con il passaggio dell’ex spiaggia militare alla Provincia nel settembre 2023, esiste per la prima volta la possibilità concreta di creare un accesso pubblico con prato.

La Provincia è ora proprietaria del lago e di un terreno direttamente sul lago.

 

„Tutti i terreni attorno al Lago di Caldaro sono privati, un accesso pubblico è impossibile“

Falso. Nel settembre 2023, l’ex spiaggia militare sul Lago di Caldaro è passata in proprietà alla Provincia Autonoma di Bolzano – Alto Adige. Questo luogo offre la possibilità concreta di realizzare un punto di accesso pubblico al lago con prato e zona balneabile. La Provincia è quindi proprietaria del lago e di un terreno direttamente affacciato sulle sue sponde.

 

“Non abbiamo l’infrastruttura necessaria”

Serve il minimo: un prato, un bagno, dei cestini.

In futuro si può prevedere una fermata del Citybus, per promuovere il trasporto pubblico.

Cosa NON vogliamo e cosa NON serve: parcheggi, un ampliamento della strada di accesso o strutture commerciali come ristoranti o negozi.

 

“C'è già un accesso pubblico!”

C'è un piccolo molo accanto al Lido che è ufficialmente designato come “accesso pubblico”. Ma cosa significa in pratica?

  • Questo pontile è largo solo 2x2 metri circa - senza prato per prendere il sole, posti a sedere o aree per sedersi
  • L'unico posto dove stare è il parcheggio adiacente - nessun prato, nessun posto a sedere
  • Nessuna ombra
  • Il pontile è piccolo e già sovraffollato da poche persone.

Il pontile è adatto solo per entrare in acqua, non per un'intera giornata di nuoto. 

Questo accesso non è dignitoso.

 

“Danneggia il biotopo!”

No. Un accesso pubblico e sostenibile non danneggia il biotopo, bensì protegge pienamente la flora e la fauna.

L’accesso pubblico non è previsto nell’area del biotopo, ma presso l’ex spiaggia militare.

Abbiamo inoltre ottimi esempi proprio nei dintorni: Esempi come il Laghetto di Fiè o il Lago di Favogna dimostrano che una convivenza tra natura e uomo è possibile – la convivenza tra natura e presenza umana è stata risolta in modo esemplare.

 

“Pagare qualche euro non è un problema”

Anche pochi euro violano il principio dell’uso gratuito di un bene pubblico e non risolvono il problema della privatizzazione a fini di lucro.

 

"Docce, parco giochi, vasca per bambini, piscina, bagnino, area bar… è ovvio che questi servizi abbiano un costo!"

Chi desidera tutto questo può e deve pagare.

Per molte persone però non si tratta di tutto questo: si tratta del diritto di poter semplicemente avvicinarsi all’acqua – per esempio per un tuffo dopo il lavoro o semplicemente per godersi la natura.

Ci impegniamo per un accesso semplice: un prato, un cestino per i rifiuti, una toilette. Basta così.

Il Lago di Caldaro è un bene pubblico. L’accesso all’acqua deve essere garantito senza dover pagare un biglietto o acquistare un servizio commerciale.

 

"Il Lago di Caldaro è già abbastanza inquinato"

La tutela dell'ambiente è importante, ma la tutela dell'ambiente e il libero accesso devono comunque essere discussi separatamente. Vediamola così: non dovrebbe significare che chi paga il biglietto d'ingresso possa inquinare e contaminare il lago a suo piacimento. Se il lago è troppo inquinato, allora dobbiamo discutere su come proteggerlo, con misure chiare che si applichino a tutti, indipendentemente dal prezzo del biglietto.

Un accesso libero e rispettoso è perfettamente compatibile con la tutela dell'ambiente e con le misure necessarie.

 

"L’accesso libero favorisce solo il turismo di massa!"

Non è opportuno negare l'accesso libero alla popolazione locale perché anche i turisti potrebbero usufruirne. Questo metterebbe gli interessi del turismo sopra quelli della popolazione della regione – e noi prendiamo una posizione netta contro tutto ciò.

Quanto turismo può sostenere Caldaro è una questione importante, ma appartiene a una discussione separata. Questa domanda non deve essere utilizzata per mettere in discussione il diritto inalienabile di accesso libero a un bene pubblico come il Lago di Caldaro.

Il lago appartiene a tutti – e questo diritto fondamentale non è negoziabile.

 

"Il tema è ormai praticamente risolto, il Comune di Caldaro si sta occupando di creare un accesso sulla sponda nord!"

Come si legge, il Comune sta valutando un accesso sulla sponda nord – "un bando di gara sotto forma di progetto pubblico con la partecipazione di operatori privati". Secondo il Comune sarebbero previsti anche parcheggi e un chiosco.

Vediamo l'approccio in modo estremamente critico: invece di semplicemente liberare il terreno esistente presso l'ex spiaggia militare e curarlo con attenzione, ora vogliono costruire parcheggi e un chiosco e di nuovo rendere a pagamento l'accesso?! O forse si tratta solo di una tattica di dilazione?

La nostra richiesta è diversa: siamo favorevoli a un accesso semplice, che non impatti ulteriormente sull’ambiente lacustre. Siamo contrari a parcheggi e chiosco. Solo qualche cestino e un bagno.

 

5. Altre domande frequenti

A chi appartiene il Lago di Caldaro?

Il Lago di Caldaro è un bene pubblico e appartiene alla Provincia Autonoma di Bolzano – Alto Adige, quindi alla collettività.

 

Chi svuota i cestini, chi taglia l’erba?

La proprietà obbliga: è il proprietario del terreno, ovvero la Provincia Autonoma di Bolzano, che deve occuparsene. Il proprietario può collaborare, ad esempio, con il Comune di Caldaro oppure incaricare servizi propri.

 

6. L'argomento nei media

  • "Freier Zugang zum Kalterer See: Jetzt reichen wir Klage ein (Stol, 29.07.2025) 
  • "Druck auf die Brieftasche" (Die neue Südtiroler Tageszeitung, 20.07.2025) – "Der Streit um den öffentlichen Zugang zum Kalterer See wird auf eine neue Ebene gehoben. Der Verbraucherschutzverein Robin will Brüssel anrufen. Das könnte dazu führen, dass die EU die Auszahlung der PNRR-Gelder an Südtirol blockiert."
  • "Kalterer See: Freier Seezugang für Gemeinde keine Priorität" (Südtirolnews, 27.07.2025) – "Die Gemeinde Kaltern reagiert bislang gelassen – für sie ist das Thema keine Priorität. Die genervten Badegäste sollen sich weiter in Geduld üben."
  • "Kommt doch ein freier See-Zugang?" (Rainews, 28.06.2025) – Statt auf dem bereits bestehenden Gelände einen sanften Zugang freizugeben, prüft die Gemeinde ein Gelände, auf dem die Erbauung von Parkplätzen und Gastronomie möglich sind.
  • "Diskussionen um Südtirols Ausflugs-Juwel: Schwieriges Unterfangen am aktuell schäbigen freien Zugang“ (Merkur.de, 19.06.2025) – Ein Interview mit den damaligen Bürgermeisterkandidaten zeugt vom breiten Interesse und der Dringlichkeit des Themas, jedoch leider auch von der mangelhaften Informationslage und mäßigen Motivation der Gemeinde.
  • "Öffentliches Privatgut" (Salto, 14.05.2025) – "Der Sommer naht, der Kalterer See bleibt nach wie vor ohne öffentlichen Zugang. Das könnte eine Klage des Verbraucherschutzvereins Robin zur Folge haben."
  • „Freier Seezugang muss möglich sein“ (Tageszeitung, 08.10.2024) – "Mit einem Beschlussantrag will Landtagsabgeordneter Thomas Widmann einen freien Zugang zum Kalterer See bis spätestens nächstes Frühjahr erwirken. Er kritisiert eine massive private Verbauung des Sees."
  • "Freier Zugang zum Kalterer See: Land und Gemeinde sollen Schmierentheater beenden“ – (Südtirolnews, 04.09.2024) – "Das Land Südtirol und die Gemeinde Kaltern haben es ein weiteres Jahr in Folge verpasst, den Kalterer See kostenfrei für die Allgemeinheit ordentlich zugänglich zu machen."
  • "Operation zurückschwimmen" (Salto, 20.08.2024) "Dabei tut die Gemeinde Kaltern alles, damit das Land ihr nicht das Militärgeländer überträgt. So will man den öffentlichen Druck verringern."
  • „Freier Zugang soll bleiben“ (unsertirol24, 28.06.2024) – "Der Verbraucherschutzverein Robin erhebt lautstarken Protest gegen die Pläne der Gemeinde Kaltern, am kürzlich an das Land Südtirol übergegangenen Militärstrand am Kalterer See einen Naturschutzpfad zu errichten, ohne einen freien Zugang der Bevölkerung zum See vorzusehen. Der Kalterer See gehöre dem Land Südtirol und damit allen seinen Bürgern."

  • "Kalterer See: Freier Zugang gefordert" (RaiNews, 09.10.2023) – "Der Kalterer See ist Südtirols größter natürlicher See. Der See hat aber nur einen kleinen, freien Zugang. Eine Initiative will das ändern."
  • "Freien Zugang zum Kalterer See: Land und Gemeinde Kaltern unter Druck" (Südtirolnews, 02. Oktober 2023) – "Seit Jahren wird immer wieder ein freier Zugang zum Kalterer See gefordert. Es gibt zwar einen kleinen Steg, an dem man ins Wasser gehen kann. Doch für einen ganzen Badetag ist dieser Ort weniger attraktiv. Ein Blick zu den Badeseen im Trentino reicht, um zu verstehen, was sich die Befürworter eines freien Seezugangs vorstellen."

 

7. La raccolta fondi: difendiamo il diritto all’accesso libero al Lago di Caldaro

Abbiamo avviato una raccolta fondi volontaria per finanziare un’azione legale volta a proteggere e far valere l’accesso pubblico al Lago di Caldaro.

 

Qual è l’obiettivo?

Il processo comporta costi sia per chi ricorre che per l’amministrazione.

Come associazione, investiamo tempo e impegno, ma per le spese vive abbiamo bisogno di aiuto.

 

Con il vostro sostegno vogliamo:

  • Finanziare un’azione legale per far valere il diritto di accesso libero al lago

  • Coprire spese legali, processuali, di comunicazione e altre misure per ottenere un accesso pubblico

  • Accompagnare eventualmente ulteriori azioni di sensibilizzazione (eventi informativi, comunicazione, ecc.)
     

Obiettivo economico della campagna

L’obiettivo è 30.000 euro, somma necessaria per realizzare efficacemente tutte le fasi.

 

A cosa serviranno concretamente i fondi?

Fasi previste:

  1. Ricorso al Tribunale Amministrativo

  2. Eventuale nomina di un commissario

  3. In caso di ricorso ulteriore, appello al Consiglio di Stato e nuova eventuale nomina

  4. Verifica del rispetto delle disposizioni giudiziarie

  5. In caso di sconfitta, valuteremo ulteriori azioni

 

E se non raggiungiamo l’obiettivo?

Se non si raggiunge l’obiettivo economico:

  • I fondi raccolti saranno comunque utilizzati esclusivamente per gli scopi dichiarati (es. parte della causa, consulenze legali, comunicazione)

  • Non è previsto alcun rimborso delle donazioni

  • Se la somma raccolta supera l’obiettivo, l’eccedenza sarà destinata a progetti simili nell’ambito della tutela dei consumatori e dell’accesso ai beni pubblici

 

Trasparenza e responsabilità

Alla fine della campagna pubblicheremo un bilancio trasparente sul nostro sito, con indicazione della destinazione delle donazioni.

 

8. Come donare

Le donazioni possono essere effettuate tramite bonifico o sulla piattaforma di donazione:

 

1) Tramite bonifico bancario

Intestatario: Associazione per la tutela dei consumatori Robin vfg
IBAN: IT80G0501811700000017198417
Causale: donazione volontaria accesso lago + il vostro indirizzo e-mail (opzionale, se desiderate ricevuta per importi da 30 € in su)

 

2) Tramite carta di credito, PayPal o Google Pay sulla piattaforma di donazione

La preghiamo di visitare il progetto su GoFundMe

 

Le donazioni possono essere detratte dalle tasse. Scopri di più 

 

Grazie per il vostro sostegno! Insieme per il bene comune!

 

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