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Robin porta il caso in tribunale: accesso libero al Lago di Caldaro

24. Ott 2025

L’associazione dei consumatori Robin ha depositato oggi un ricorso ufficiale presso il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) di Bolzano contro la Provincia Autonoma di Bolzano e il comune di Caldaro per ottenere finalmente l’accesso libero al Lago di Caldaro.

Da decenni la questione viene rinviata: Provincia e Comune di Caldaro si rimpallano le responsabilità senza trovare una soluzione concreta per i cittadini. Nel giugno scorso Robin aveva diffidato sia il presidente della Provincia Kompatscher che il sindaco di Caldaro, concedendo un termine preciso: scaduto senza alcun risultato.

Due anni fa Robin aveva lanciato una petizione che ha raccolto oltre 7.300 firme, un segnale chiaro e inequivocabile della volontà popolare di avere un vero accesso libero al lago. Ma anche questo appello è stato ignorato.

«È inaccettabile che un bene pubblico come il Lago di Caldaro sia di fatto riservato a pochi privilegiati. Se quattro persone occupano il cosiddetto pontile pubblico, lo spazio è già esaurito: non può essere considerato un serio accesso per la popolazione», afferma il direttore di Robin Walther Andreaus.

Le basi giuridiche

Secondo Robin, l’attuale gestione comporta diversi illeciti:

  • Bene pubblico violato: né il Codice Civile, che garantisce l’accesso libero alle acque pubbliche, né la legge provinciale sulla tutela della natura, che riconosce il diritto al godimento delle bellezze naturali e al tempo libero nella natura, vengono rispettati al Lago di Caldaro.

  • Violazioni del diritto europeo: gli accessi e i pontili sono stati assegnati senza alcuna gara pubblica, in violazione dei principi di trasparenza e parità di trattamento.

«Abbiamo esaurito ogni tentativo di dialogo. Poiché le nostre richieste sono rimaste senza risposta, siamo stati costretti a presentare ricorso», dichiara Andreaus.

A rappresentare Robin in giudizio saranno i rinomati avvocati Cerniglia, Caponi e Montanari di Roma.

Una causa sostenuta dalla solidarietà

I costi della causa ammontano a circa 30.000 euro. Per questo Robin porta avanti la propria campagna di raccolta fondi: finora è stato raggiunto circa il 10% dell’importo necessario.

«L’accesso libero al lago riguarda tutti noi. Non stiamo difendendo una minoranza, ma un diritto fondamentale – e per questo chiediamo un ampio sostegno», sottolinea Andreaus.

L’obiettivo

Robin chiede un accesso gratuito e senza ostacoli al Lago di Caldaro, fruibile da tutti i cittadini – nel pieno rispetto della Costituzione, del diritto europeo e delle leggi provinciali.