Il Comitato Azionisti Suedtirol, presieduto da Walther Andreaus, si è costituito oltre un anno fa e ha svolto un’intensa attività in Alto Adige, per la tutela dei risparmiatori che hanno investito in azioni non quotate (e quindi “illiquide”) delle banche del territorio.
Le predette azioni sono state vendute ai risparmiatori in violazione della normativa sui prodotti finanziari, come sostenuto da numerose sentenze del Tribunale di Bolzano.
Anche l’Arbitro per le Controversie Finanziarie presso la Consob ha accertato che in almeno 39 casi la Banca Popolare dell’Alto Adige non ha rispettato la normativa in vigore, causando ai risparmiatori gravi danni, in quanto le azioni si sono pesantemente svalutate.
Nonostante l’indubbio prestigio delle Decisioni emesse dall’ACF, la Volksbank non ha provveduto quasi mai a dargli esecuzione, con la conseguenza che alcuni risparmiatori si sono dovuti rivolgere al Giudice ordinario per ottenere quanto già riconosciuto dall’Arbitro.
Il sistematico inadempimento della Volksbank alle Decisioni ACF ha provocato gravi danni ai risparmiatori e richiede un immediato intervento dell’Autorità di Vigilanza, che ha il dovere di pretendere maggiore trasparenza e correttezza da parte dell’Intermediario.
Il Comitato, da parte sua, ha riscontrato una diffusa violazione dei doveri di comportamento a cui era tenuta la Banca e ha quindi inviato, tramite i propri legali, oltre 1.800 reclami per gli azionisti.
La Banca ha risposto negando ogni addebito e ha provveduto ad inviare ai legali del Comitato la documentazione contrattuale.
Ebbene, nonostante ciò, la Banca ha messo in atto una procedura davvero “singolare”, che l’ha portata ad escludere completamente il Comitato Azionisti Suedtirol dalle trattative.
Infatti, invece di affrontare l’intero gruppo di risparmiatori reclamanti, ha preferito convocarne solo alcuni (singolarmente) davanti all’Organismo di Mediazione Forense dell’Ordine degli Avvocati di Bolzano. Così facendo, però, ha implicitamente riconosciuto di avere una qualche responsabilità risarcitoria.
Con queste mediazioni la Volksbank tenta di privare i risparmiatori della tutela che gli stessi hanno liberamente affidato al Comitato, al fine di pervenire, senza alcuna effettiva consulenza, a delle conciliazioni per percentuali molto basse rispetto ai danni che la stessa Banca ha causato.
In altre parole, la Banca, che già in sede di vendita delle azioni si è comportata in modo non corretto e trasparente, anche per il risarcimento dei danni causati pretende di comportarsi con poca trasparenza, correttezza e buona fede.
Il Comitato denuncia tale inqualificabile comportamento della Banca per vari ordini di motivi:
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fa rinunciare a singoli azionisti i loro diritti in cambio di somme risarcitorie del tutto incongrue;
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non consente ai risparmiatori di giovarsi della forza del Comitato di cui fanno parte, facendogli chiudere procedure di mediazione isolate, in modo non pienamente trasparente;
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non tiene conto che, in casi analoghi a quelli oggetto di reclamo, sia il Tribunale di Bolzano che l’Arbitro Consob hanno riconosciuto ai risparmiatori delle percentuali di risarcimento che vanno dall’80% al 100% del danno subito, oltre rivalutazione e interessi legali.
Per tali motivi, il Comitato invita i suoi aderenti a diffidare da tali procedure di mediazione, essendo necessario che gli stessi facciano valere i propri diritti nelle sedi più opportune, rifiutando soluzioni conciliative inappropriate.
In particolare, si invitano tutti gli aderenti ad informare il Comitato di tali mediazioni e a fare “fronte compatto” rispondendo alla banca di non essere intenzionati ad accettare una somma inferiore all’85% della perdita subita.
Il Comitato comunica, inoltre, che il collegio difensivo (composto dall’Avv. Prof. Massimo Cerniglia, dall’Avv. Alessandro Caponi e dall’Avv. Roberto Ciammarughi) ha già depositato il primo ricorso sommario al Tribunale di Bolzano, con udienza di comparizione fissata al 7 luglio 2022.
Con il suddetto ricorso si è duramente denunciato il mancato rispetto, da parte della Banca Popolare, della normativa finanziaria e si è chiesto di accertare l’ingannevolezza di alcune informazioni rilasciate dalla Banca con le schede prodotto, come già affermato in più occasioni dall’Arbitro Consob.
Si è altresì denunciato il fatto che, con il collocamento del 2015, le azioni sono state vendute ad € 19,20, mentre il perito nominato dal Tribunale (nella causa per il recesso di diversi azionisti) ha dichiarato che le stesse, a distanza di soli 6 mesi, valevano appena € 11,04!
Ciò vuol dire che la banca, nel 2015, ha sopravvalutato le proprie azioni di circa il 57,50% in più, rispetto al loro valore reale.
Da considerare, ancora, che le azioni oggi sono valutate circa € 9,00, anche se si tratta di un prezzo solamente teorico, perché non c’è un grande volume di scambio.
Peraltro, sembra che la banca stia considerando di conciliare solo gli investimenti successivi al 2012, probabilmente sul presupposto (errato) che per gli altri sarebbe intervenuta la prescrizione di 10 anni.
Al contrario, il Tribunale di Bolzano, così come la Cassazione, ha già stabilito in più sentenze che la prescrizione decorre dal momento in cui si verifica il danno, perché prima l’azionista non potrebbe lamentare nulla. Il crollo del prezzo (e quindi il danno) si è verificato con la trasformazione della banca in S.p.A. a fine 2016.
La Banca, quindi, deve rivedere la sua illegittima procedura e aprire un sano confronto con il Comitato per garantire a tutti i suoi aderenti la parità di trattamento, sulla base di criteri oggettivi per la valutazione del danno (e non, come sta facendo, in modo arbitrario).
Solamente così la Volksbank potrà evitare migliaia di cause, con conseguente danno reputazionale. Tra l’altro, in questi giorni, i legali del Comitato stanno inviando centinaia di pareri di fattibilità dei giudizi (con gli allegati preventivi di spesa) ai risparmiatori, che stanno già provvedendo a rispondere.
Il Comitato, inoltre, invita la Consob e la Banca d’Italia a voler intervenire urgentemente al fine di verificare se il comportamento sinora tenuto dalla Banca Popolare dell’Altro Adige sia ispirato a regole di correttezza, trasparenza e sia consono a un soggetto sottoposto a vigilanza anche per i fini inerenti alla tutela del risparmio.
In ultimo, va considerato che la Banca si è decisa a contattare i suoi azionisti per chiudere le mediazioni solo grazie all’invio dei reclami da parte del Comitato. Pertanto, si invitano gli azionisti (che non lo hanno già fatto) ad inviare una manifestazione di interesse all’indirizzo mail: “comitatoazionistisuedtirol@gmail.com”, indicando nell’oggetto la dicitura “AZIONI VOLKSBANK” e nel testo della mail: nome; cognome; codice fiscale; luogo e data di nascita; indirizzo di residenza; data di acquisto, importo totale investito, numero di azioni e prezzo medio di acquisto; mail e numero di telefono (fisso e/o cellulare).
Visto che la banca formula delle offerte (sia pur modeste) a chi invia un reclamo, è bene che i risparmiatori provvedano in tal senso. Siamo certi che così la banca avrà maggiore considerazione della platea degli azionisti danneggiati e prenderà coscienza del fatto che dovrà risarcire tutti gli azionisti che hanno presentato reclamo (aderenti o meno al Comitato) e non solamente quelli da lei scelti (non si sa bene con quale criterio).
"Chi combatte può anche perdere, ma chi non combatte ha già perso”