(e per la fine della svendita dell'elettricità altoatesina alle compagnie elettriche)
Durante le ferie estive il Consiglio provinciale ha preso importanti decisioni in merito alle nuove concessioni idroelettriche (vedi disegno di legge provinciale n. 144/23 https://www.landtag-bz.org/de/politische-akte/704356?). Con l'approvazione del disegno di legge della Giunta, la strada verso l'autonomia sull'elettricità per diverse generazioni future è stata bloccata a causa della tutela della concorrenza e della protezione degli investimenti.
L'associazione per la tutela dei consumatori Robin era ed è profondamente preoccupata per la logica perversa di questa nuova legge. Come documentato negli ultimi mesi dalle esorbitanti bollette elettriche la nuova legge sta avendo un effetto devastante su famiglie e imprese, nonostante le risorse disponibili di energia idroelettrica. Una mozione del Consiglio provinciale (vedi anche https://landtag-bz.org/de/video-suche/832 e https://landtag-bz.org/de/video-suche/832?inizio-9680 a favore della distribuzione delle quote previste e aggiuntive di energia elettrica gratuita alle prime case dell'Alto Adige nell'ambito delle gare di aggiudicazione è stata bocciata con 16 voti a 15 dalla maggioranza SVP/Lega, sebbene tale distribuzione sarebbe stata possibile senza ulteriori indugi e in modo del tutto non burocratico attraverso i distributori di energia elettrica, anche senza che queste quote di elettricità gratuite compaiano sulla bolletta elettrica.
Da decenni gli altoatesini pagano i prezzi dell'elettricità tra i più alti d'Europa e questo nonostante l'Alto Adige produca il doppio dell'elettricità che consuma. Il Presidente Kompatscher sostiene sfacciatamente che tariffe basse della luce premiano chi consuma molto e porterebbero a un aumento delle tasse che tutti dovrebbero pagare. Dovrebbero anche smetterla con la scusa che le tariffe luce di Alperia sono già "a buon mercato". (si vedano i corrispondenti comunicati su www.robinreport.it). Il Presidente Kompatscher sembra aver dimenticato che la nostra società non deve premiare chi consuma molto, ma piuttosto dovrebbe dare a tutti i cittadini pari opportunità. Le quote gratuite di elettricità sono un passo in questa direzione, un modo per appianare le disuguaglianze nel settore energetico e garantire che anche le famiglie a basso reddito abbiano accesso a quote di energia a prezzi accessibili. È un peccato che il Presidente della provincia presenti questo passo come un problema e voglia spaventarci con presunti aumenti delle tasse. In questo modo lui ed i consiglieri della maggioranza stanno portando avanti una politica che rende deliberatamente più costosa l'elettricità in Alto Adige. Questa politica energetica va a scapito della popolazione che alle prossime elezioni provinciali potrà votare per altri partiti e candidati se vuole avere almeno la speranza di avere un'elettricità più economica.
Avere autonomia sull'elettricità è stato un obiettivo pionieristico del movimento per l'autonomia in Alto Adige, fin dall'inizio. Non si trattava solo di passare dalle fonti energetiche fossili a quelle rinnovabili, ma anche di coinvolgere attivamente la popolazione nell'approvvigionamento energetico. Il decentramento e la democratizzazione dovevano essere i principi guida, allontanando le strutture di tipo monopolistico e favorendo l'autoapprovvigionamento.
Tuttavia, il progetto di legge sulle grandi deviazioni idriche approvato dalla maggioranza ci lascia dubbiosi sulla tanto decantata sostenibilità. Invece di creare le condizioni per l'autonomia sull'elettricità e i circuiti locali dell'elettricità, la Giunta provinciale sta preparando il terreno affinché i grandi operatori continuino a spartirsi la torta. Il risultato di questa politica elettrica è che gli altoatesini siano costretti a pagare uno dei prezzi più alti d'Europa, da decenni.
L'idea di distribuire le quote di elettricità gratuite previste e quelle aggiuntive nel contesto della concorrenza in occasione delle gare alle prime case non è solo innovativa ed immediatamente attuabile in quanto non occorre adeguare le norme, ma anche equa, sia dal punto di vista economico che sociale. Tuttavia, invece di sostenere questa possibilità, la Giunta provinciale altoatesina e la maggioranza SVP/Lega nel Consiglio provinciale altoatesino preferiscono mantenere le vecchie strutture di tipo monopolistico. È ora che i cittadini altoatesini ottengano la loro giusta parte della torta dell'elettricità e che votino per questo.
Il direttore dell'associazione di consumatori Robin, Walther Andreaus, sottolinea: "Il disegno di legge adottato è l'opposto di ciò che sostiene di essere. L'obiettivo della proposta di legge è quello di garantire la produzione di energia da fonti rinnovabili attraverso un uso equilibrato delle risorse naturali e nell'ottica del benessere economico e sociale delle comunità locali. Nonostante questo linguaggio conciliante, il contenuto non è, invece, una strategia logicamente coerente per una politica elettrica altoatesina indipendente e a beneficio dei cittadini, ma si tratta nient'altro che di vino vecchio in bottiglie nuove e questo non rende giustizia né alle sfide attuali né a quelle future. Le prossime elezioni provinciali decideranno anche se in futuro la popolazione siederà al tavolo dell'approvvigionamento energetico o se saranno altri a dividersi la torta tra di loro."