Al Signor Presidente della Giunta Provinciale Arno Kompatscher
p.c. Signora Sindaca Gertrud Benin Bernard ed ai Consiglieri e alle Consigliere del Consiglio Provinciale dell'Alto Adige
Egregio Sig. Presidente della Giunta Provinciale,
la petizione online per l'accesso libero al Lago di Caldaro ha raccolto finora oltre 5.200 firme (vedi www.change.org/Kalterer-See-Lago-di-Caldaro) e ha scatenato un'ampia discussione, non solo sui social network, non proprio lusinghiera per gli interessati. Si tratta anche del fatto che i cittadini meno abbienti o in cerca di attività ricreative a breve termine sono esclusi dalla fruizione del "Lago di Caldaro" se non sono disposti a pagare l'ingresso al "loro" lago.
Come affermato nella sua risposta alla nostra richiesta presentata quasi un mese prima della petizione, "il sito militare sarà trasferito dalla Provincia al Comune di Caldaro nel prossimo futuro. Nel frattempo, il Comune valuterà come organizzare al meglio il futuro utilizzo del sito. Sono convinto che anche il conflitto d'uso con la barca da sfalcio possa essere risolto e che l'accesso pubblico sarà possibile per tutti i cittadini. Credo che ci sia spazio per entrambi e che nulla possa ostacolare un doppio utilizzo".
Ci permettiamo di dubitare della sua valutazione ottimistica. Dopo tutto, il proprietario del sito militare sarà il Comune di Caldaro. Non ci è chiaro perché il Comune di Caldaro dovrebbe improvvisamente impegnarsi per questo utilizzo "bilaterale", visto che per decenni non ha mosso un dito per creare un accesso libero al lago con un prato per prendere il sole. Anzi, è proprio il contrario!
Tuttavia, in quanto proprietaria del Lago di Caldaro e ora dell'area militare, la Provincia avrebbe per la prima volta l'opportunità di realizzare direttamente le preoccupazioni della popolazione altoatesina per il libero accesso al lago. Ci spieghi perché sta prendendo questa deviazione attraverso il Comune di Caldaro?
Sembra logico che i dettagli dell'uso pubblico debbano essere coordinati con il Comune di Caldaro, ma non sembra logico che l'interesse generale dell'accesso al lago debba essere gestito dal Comune. È compito della Provincia e del proprietario del lago di Caldaro regolare questa materia.
L'interesse generale dovrebbe avere la precedenza sugli interessi privati. Finché questo interesse generale non si realizzerà per quanto riguarda l'accesso al Lago di Caldaro e i primi bagnanti si tufferanno in acqua e si rilasseranno sul prato per prendere il sole, lasceremo che la petizione e la protesta continuino.
Il lago di Caldaro "pubblico" dovrebbe essere restituito ai proprietari, cioè ai cittadini, perché temiamo che nelle condizioni di clientelismo che si suppone prevalgano, la probabilità che la "proprietà pubblica" venga usata impropriamente non deve essere sottovalutata.
Cordiali saluti
Associazione per la tutela dei consumatori Robin APS
Walther Andreaus, direttore onorario