Robin: i titoli di Stato indicizzati all'inflazione presentano alcuni vantaggi
Una delle maggiori sfide per i risparmiatori è proteggere i propri risparmi dall'inflazione. Il problema viene spesso descritto in termini di rendimento, ma chi non è uno speculatore dovrebbe innanzitutto proteggere i propri risparmi dall'inflazione, la quale rosicchia le nostre riserve anno dopo anno e, se facciamo bene i conti, può trasformare rapidamente un investimento in un grattacapo. Anche se c'è chi dice che l'inflazione tornerà presto a calare, è bene stare in guardia contro le perdite reali, amche perché negli ultimi anni i prodotti finanziari validi e a prova di inflazione sono diventati sempre più rari. Ciò che rimane sono i titoli di Stato legati al costo della vita, come i Btp Italia, i Btp-€i, i Bund tedeschi indicizzati all'inflazione o gli Oat-ei francesi, ecc. Si differenziano tra loro, ma essenzialmente sono tutti più o meno adatti. È una decisione saggia mettere almeno una parte dei propri risparmi in questi titoli, anche se il loro funzionamento non è facile da capire. I risparmiatori si assicurano così vantaggi che nemmeno gli strumenti finanziari di previdenza per la vecchiaia offrono. Infatti, né i fondi pensione integrativi, né i piani pensionistici individuali (pip), né le polizze vita (tutti troppo spesso poco trasparenti e costosi) offrono questa necessaria garanzia di poter almeno mantenere il potere d'acquisto. Chi vuole proteggere soprattutto se stesso farebbe dunque bene a includere questi prodotti di investimento nel proprio portafoglio. I consulenti finanziari, invece, non amano proporli, perché c'è poco da guadagnarci.
Cosa sono i titoli di Stato indicizzati all'inflazione?
I titoli di Stato indicizzati all'inflazione (detti anche obbligazioni inflation-linked) sono obbligazioni pubbliche legate a un indice di inflazione, come i BTP Italia, che sono legati all'indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI). La cedola di questi titoli viene regolarmente adeguata per compensare l'inflazione. Ciò significa che il rendimento reale ricevuto dall'investitore rimane indipendente dall'inflazione.
In Italia esistono diversi gruppi di titoli di Stato, i più importanti dei quali sono: i BOT (Buoni Ordinari del Tesoro, scadenza inferiore a 1 anno), i CCT (Certificati di Credito del Tesoro, diverse scadenze a medio termine), i CTZ (Certificati del Tesoro zero-coupon) e i BTP (Buoni del Tesoro Poliennali). I CCT hanno un tasso di interesse variabile e continuativo, i CTZ prevedono il pagamento degli interessi a fine scadenza, i BTP hanno un tasso di interesse semestrale fisso; i BTP Italia (legati all'inflazione italiana) e i BTP€i (legati all'inflazione europea) ne costituiscono un sottogruppo.
Come funzionano i titoli di Stato indicizzati all'inflazione?
Per i titoli di Stato indicizzati all'inflazione, come i BTP Italia, gli interessi vengono pagati ogni 6 mesi. Il pagamento degli interessi (cedole) comprende il tasso di interesse nominale e il tasso di inflazione corrente. Il tasso di interesse nominale (solitamente molto basso) viene fissato all'inizio della durata del titolo e rimane costante per tutta la durata. Il tasso di inflazione varia di mese in mese e influisce direttamente sul pagamento degli interessi. In questo caso, il tasso di interesse fisso è calcolato sul capitale rivalutato, che viene adeguato all'inflazione (in base ai dati dell'indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), vedi anche
Se si verifica un aumento dei prezzi tra le date delle cedole, il capitale dell'obbligazione viene rivalutato del tasso di inflazione e viene calcolato e pagato assieme alla cedola. A differenza dei BTP€i, per i BTP Italia la rivalutazione del capitale legata all'inflazione viene pagata anche ad ogni cedola, mentre con i BTP€i viene pagata solo alla fine della durata. È, inoltre, previsto un premio fedeltà se si conservano i BTP Italia dalla sottoscrizione alla scadenza. I BTP Italia proteggono sia dall'inflazione che dalla deflazione, in quanto non si tiene conto della diminuzione del livello dei prezzi nel corso della durata. Al termine della durata dei BTP Italia, l'investitore ottiene la restituzione del capitale investito (prezzo di riferimento 100).
Come vengono negoziati i titoli di Stato indicizzati?
I BTP Italia, ad esempio, sono negoziati in Borsa in modo continuo, quindi sono liquidi. In altre parole, possono essere venduti o acquistati in qualsiasi momento, anche al di fuori dei periodi di emissione e di fine durata. I prezzi di borsa, come per le altre obbligazioni, possono essere superiori o inferiori al prezzo di emissione di 100, a seconda delle condizioni di mercato, dell'andamento dei tassi di interesse e delle aspettative di inflazione.
Quali sono i rischi e i costi?
In generale, i titoli di Stato pluriennali sono a basso rischio. Occorre tenere conto, però, del rischio paese; si possono, infatti, acquistare anche obbligazioni estere. Il grado di rischio di un titolo di Stato dipende principalmente dalla solvibilità del Paese.
In genere, non ci sono commissioni per il collocamento, quando invece si acquista o si vende sono applicate le commissioni e le spese del rispettivo fornitore di servizi finanziari. Le plusvalenze e gli interessi sono soggetti all'aliquota fiscale (favorevole) del 12,5%. Per acquistare titoli di Stato è necessario disporre di un conto titoli.
Conclusioni di Robin
Il direttore dell'associazione per la tutela dei consumatori Robin, Walther Andreaus, considera i titoli di Stato indicizzati all'inflazione come un modo per proteggere i risparmi dagli effetti dell'aumento generale dei prezzi. "Hanno una serie di vantaggi, ma bisogna essere ben informati sul loro funzionamento. Nell'ambito di un portafoglio diversificato, devono essere considerati come un investimento a lungo termine e quindi non è necessario reagire così rapidamente ai movimenti di mercato a breve termine.“